La parodontologia è la disciplina odontoiatrica che si occupa della prevenzione, diagnosi e terapia delle patologie che interessano i tessuti di sostegno del dente: gengiva, legamento parodontale, osso alveolare e cemento radicolare, quattro strutture tissutali che concorrono insieme a formare il parodonto.

La patologia che colpisce il parodonto e di cui si occupa la parodontologia è la malattia parodontale o parodontopatia o parodontite oppure, più raramente detta, periodontite.

La parodontologia si occupa, quindi, della salute dei tessuti duri (osso alveolare e cemento radicolare) e dei tessuti molli (gengiva e legamento parodontale), condizione necessaria per la stabilità del dente nel cavo orale.
Il termine piorrea, ancor oggi utilizzato, si riferisce alla malattia parodontale, in realtà è una sua complicanza ascessuale.
Le manifestazioni cliniche della malattia parodontale sono: gengivite, sanguinamento gengivale, ascesso parodontale, tasca infra-ossea, mobilità e/o migrazione dei denti.

La presenza di batteri è condizione necessaria per lo sviluppo della parodontite.
Fattori predisponenti locali: Placca batterica in primis, tartaro, malposizione dentarie, bruxismo.
Fattori predisponenti generali: Suscettibilità dell’ospite, diabete, abitudini comportamentali.

  • La malattia parodontale è un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie sistemiche: diabete, malattie cardiovascolari, malattia arteriosclerotica (Joshipura K. Et al. 2009), parto pre-termine, disfunzione erettile. Studi sperimentali hanno dimostrato una stretta relazione tra malattie sistemiche e parodontite e molte malattie sistemiche hanno un notevole impatto sulla salute parodontale.
  • Malattie sistemiche che hanno manifestazioni nel cavo orale (bocca): diabete, malattie cardiovascolari, ictus, cancro al pancreas, problemi nutrizionali (Haumschild M. S. et al. 2009).

  • La terapia della parodontite o malattia parodontale può essere non chirurgica e chirurgica:

  • La non chirurgica: si basa sulla rimozione di fattori infiammatori locali sopragengivali o gengivali non profondi attraverso l’utilizzo di strumentazioni ad ultrasuoni – ablazione tartaro o detartrasi – e courette gengivali – courettage o levigatura radicolare – antibiotici locali e/o sistemici.

    La chirurgica: si basa su tecniche di rigenerazione dei tessuti gengivali ed ossei con inserimento di materiali biocompatibili – sostituti di osso – innesti di osso autologo o infiltrazione di PRF – fibrina ricca di piastrine – innesti gengivali liberi e plastica gengivale.

    La chirurgia orale è la disciplina odontoiatrica che interessa sia i tessuti molli che i tessuti duri del cavo orale: mucose geniene e labiali, lingua e pavimento orale, osso, estrazioni semplici e complesse, denti inclusi , denti del giudizio inclusi (ottavi inclusi), odontomi e cementoni , frenuli, esostosi mandibolari e mascellari. La chirurgia orale si occupa anche del trattamento di tutti i tumori benigni e maligni del cavo orale: papillomi sessili e peduncolati, HPV ( Human papilloma virus ) ,leucoplachia, ulcere da decubito, ameloblastoma , cisti mucose, mucocele , cisti radicolari e follicolari.

    La chirurgia oralesi occupa anche di tecniche di rigenerazione guidata di tessuti gengivali ed ossei: piccolo e grande rialzo del seno mascellare, innesto di materiale biocompatibile (innesto di sostituto di osso), inserimento di gel piastrinico, innesto di osso autologo, chirurgia pre-protesica, ricostruzioni di creste atrofiche.

    La chirurgia orale è una disciplina che si  interseca e ingloba anche altre branche dell’odontoiatria, quali la parodontologia e l’implantologia.

    Il chirurgo orale deve avere una buona nozione di medicina generale: neurochirurgia, chirurgia plastica, otorinolaringoiatria, protesi e radiologia.

    La chirurgia orale ha come presupposto la diagnosi e il piano di trattamento.

    Il cavo orale spesso è la sede di manifestazioni cliniche di altre malattie sistemiche: leucemia, tumori, epatopatia, cardiopatie e diabete.

    Il chirurgo orale, quindi, deve tenere sempre presente, prima di ogni intervento, di eventuali patologie medico-generali del paziente: cardiopatie, ischemie, ipertensione arteriosa, diabete, tumori, tiroiditi e dismetabolismi vari, epatopatie.

    L’approccio umano al paziente, l’inquadramento e la valutazione del suo profilo psicologico sono quel plusvalore che renderà l’odontoiatra un ottimo chirurgo orale come anche, fondamentale, sarà il consulto interdisciplinare con altre professionalità mediche: neurologo, psicologo, cardiologo, diabetologo e psichiatra.

    CASI CLINICI IN EVIDENZA

    1- CISTI RESIDUA E RIMOZIONE

    2 – CISTI RESIDUA RIMOSSA

    3- RIGENERAZIONE DEI TESSUTI

    4- GUARIGIONE